Dolore: come gestirlo in autonomia
Nello stato di analgesia, la persona non prova dolore nonostante un trauma o uno stimolo al dolore stesso.
La Meditazione Analgesica, usando delle tecniche di auto ipnosi, ti aiuta dunque a trovare in te le capacità per ridurre il disagio del dolore, di qualunque origine sia.
Essa ti permette dunque di imparare a come gestirlo in autonomia ogni volta che ne senti il bisogno.
Si differenzia dall’anestesia poiché nella parte soggetta ad analgesia si mantiene comunque una sensibilità ma eliminando l’effetto del dolore.
Dolore e analgesia in medicina
Un esempio potrebbe essere quando vai dal dentista. Senti gli attrezzi e su quale tuo dente sta lavorando. Ciò nonostante non provi dolore per effetto dell’analgesia indotta.
Una leggera analgesia ipnotica si produce dunque tutte le volte che una persona per una ragione qualsiasi non sente un dolore. Ad esempio: Ti è mai capitato di essere immerso nella visione di un film o una trasmissione, al punto tale di dimenticarti di avere male di pancia?
Gestione del dolore: testimonianza
Se alla tua mente risulta difficile comprendere ciò, concediti qualche minuto per guardare questo intervento chirurgico. Alla paziente è stato asportato un tumore alla coscia.
Ascolta te stesso/a i vantaggi derivanti dell’ipnosi per gestire il dolore come sostituta dell’anestesia chimica.
Analgesia e dolore nella storia
Il desiderio dell’uomo di alleviare il dolore, attraverso tecniche ipnotiche, riti, erbe, minerali, piante officinali, risale agli albori dell’umanità.
L’analgesia come soluzione al dolore attraverso l’ipnosi era già nota al tempo dei Sumeri migliaia di anni addietro. Anche negli scritti di Sant’Agostino (354.414 d.C.) si parla di Analgesia ipnotica.
Cosa è il dolore
Alle basi della meditazione analgesica è il concetto che il dolore è un fenomeno funzionale molto complesso diviso in:
- una parte percettiva che costituisce la modalità sensoriale che permette la ricezione e il trasporto al sistema nervoso centrale di stimoli potenzialmente lesivi per l’organismo.
- una parte esperienziale soggettiva, la vera e propria esperienza del dolore, che è lo stato psichico collegato alla percezione di una sensazione spiacevole.
Falsa credenza
Ci hanno insegnato che in un danno periferico, per esempio una ferita, il neurone lo segnala al cervello e noi sentiamo male, ma così non è. Il dolore non è un filo che unisce le parti, ma piuttosto è analogo ad un circuito integrato molto complesso, un sofisticato pc.
In tale sistema complesso, una serie di strutture cerebrali può portare il dolore a dismisura, oppure attenuarlo. Si pensi agli atti di eroismo, ai soldati al fronte, che con una gamba rotta riescono ancora a combattere, qui il dolore è attenuato.
Il vero dolore
Normalmente si pensa che il dolore si provi nel momento presente, ma in realtà esso è un costrutto formato da tre tipi di dolore:
- Passato che viene ricordato.
- Attuale reale.
- Futuro che viene anticipato.
Il dolore immediato è dunque circa 1/3 dell’esperienza complessiva vissuta.
Analgesia naturale: Vantaggi
La meditazione analgesica permette dunque con assoluta naturalezza della metodica e quindi mancanza di tossicità e di reazioni allergiche di ridurre il dolore in autonomia ad uno stato di analgesia.
Inoltre offre alcuni vantaggi:
- Nessun effetto collaterale dannoso.
- Economicità.
- Efficacia crescente.
Per la persona infatti, in seguito all’apprendimento, la meditazione analgesica diventa sempre più proficua e rapida con l’uso.
Al contrario, qualunque farmaco analgesico chimico per la riduzione del dolore diventa col tempo meno efficace per effetto dell’assuefazione.
Analgesia e dolore: come gestirlo in autonomia
Grazie ad un percorso guidato di induzione e meditazione puoi trovare in te gli strumenti per ridurre o eliminare in autonomia il dolore.
Ciò è possibile, nonostante lo stimolo doloroso, gestendo in autonomia la sensibilità ad esso collegata, senza escludere la necessità di proseguire le cure prescritte da personale medico o la necessità di rivolgersi ad esso.