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Come si fa l’ipnosi regressiva

Scegliere l’ipnotista e il percorso giusto

Gli strumenti e gli obiettivi per fare un percorso di ipnosi regressiva alle vite precedenti sono un argomento all’ordine del giorno.

Ho avuto modo di approfondire l’argomento sia discutendo le competenze necessarie per diventare ipnotista, sia analizzando i benefici che si traggono.

Ma quali sono gli step necessari da intraprendere per svolgere una seduta di ipnosi regressiva alle vite precedenti?

Bisogna fare una doverosissima premessa prima di parlare delle diverse fasi di una seduta. 

Senza empatia e fiducia nei confronti dell’ipnotista, non è possibile iniziare né portare a termine una seduta di ipnosi regressiva

È per questa ragione che, io in primis, trovo difficile raccomandare una persona specifica o dare consigli in merito quando mi viene chiesto.

La persona deve sentirsi completamente a proprio agio nei confronti dell’ipnotista con cui sta avviando la seduta. Del resto, sceglieresti un medico solo perché qualcuno te l’ha consigliato? 

Al di là di fattori pratici, come costi e distanza, la fiducia nei confronti del professionista è determinante, soprattutto quando si parla di un aspetto così delicato come il proprio benessere.

Le fasi di una seduta di ipnosi regressiva alle vite precedenti

È necessario suddividere questo percorso in fasi per comprendere l’esperienza che la persona che decide di fare una seduta affronta.

La prima e fondamentale è il dialogo verbale, con un primo colloquio conoscitivo tra l’ipnotista e la persona interessata.

L’obiettivo è discutere in maniera chiara e trasparente di tutti i dettagli riguardanti la seduta.

La seconda fase riguarda un questionario conoscitivo, con consenso per la privacy, in cui si raccolgono informazioni utili e preliminari della persona che desidera sottoporsi alla seduta di ipnosi. 

Abbiamo discusso dei “pericoli” dell’ipnosi regressiva alle vite precedenti. Perciò il questionario è un ottimo strumento di introspezione per chi lo compila e per il professionista, al fine di valutare se l’individuo rientra nelle casistiche per cui è sconsigliato fare una seduta.

A questo punto si arriva al fatidico incontro tra il professionista e l’individuo. 

Dopo aver chiarito gli obiettivi e valutato meglio la persona prima della seduta, qualora non ci siano problemi ostativi, si può passare all’induzione dell’individuo. 

L’induzione inizierà facendo chiudere gli occhi, proseguendo col progressivo rilassamento muscolare e infine condurrà allo spostamento spazio-temporale della persona.

Solo nella quarta fase avviene l’effettiva regressione alle vite precedenti, in cui si rivivono tutti i momenti della propria vita precedente fino al momento della morte. 

Questa fase è la matrice della comprensione delle proprie abilità e delle proprie paure.

Queste ultime possono essere accettate solo quando si affrontano i momenti fulcro della propria vita precedente e della morte.

Ciò che traiamo da questa esperienza non sono altro che insegnamenti, che consentono di conoscere maggiormente se stessi, e sblocchi, che riescono a sciogliere antichi disagi in modo completamente spontaneo e magico. 

Gli insegnamenti e gli sblocchi fanno parte delle esperienze ultraterrene di comprensione e visione dell’intera esistenza.

Cosa succede dopo la seduta di ipnosi regressiva

Gli step successivi alla seduta di ipnosi regressiva alle vite precedenti sono quelli che consentono di uscire dallo stato di trance

Il ritorno alla coscienza è la prima parte, mentre la chiusura della seduta corrisponde alla seconda, in cui si assume consapevolezza di quanto si è appena fatta esperienza.

Spesso, le persone che si sottopongono alla seduta tendono ad aggiungere riflessioni.

Preferisco accompagnare queste riflessioni con consigli in merito ai benefici ottenuti, al fine di rafforzare quanto si è appena appreso. 

Inoltre, per monitorare meglio i risultati fisso sempre, 10 giorni dopo la seduta, un colloquio di “follow-up”, propedeutico per eventuali altre sedute.

Dalle 24 alle 48 ore dopo l’ipnosi regressiva, l’individuo può avere esperienza della comparsa di nuove sensazioni, come uno stato di energia o di stanchezza diversi, un ritmo sonno-veglia non abituale, o la scomparsa di antichi disagi

È necessario evitare l’elaborazione di quanto emerso e non rimuginare sui ricordi riacquistati, affinché si possano comprendere e possano essere assorbiti ad un livello inconscio.

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Mauro Russo

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